Acquisto di carburante all’estero: come dedurre le spese

Acquisto di carburante all’estero: come dedurre le spese

Si può dedurre il costo dell’acquisto di carburante all’estero? Come funziona per imprese e P.IVA

Le spese sostenute all’estero da liberi professionisti e imprese sono deducibili? Questa è una domanda ricorrente tra i professionisti che viaggiano per lavoro e che vorrebbero dedurre i costi sostenuti. In particolare riguardo all’acquisto di carburante all’estero la normativa è complessa.

Di per sé la legge non permette la deducibilità dei costi del carburante perché non vige il principio di territorialità. Tuttavia l’impresa o il libero professionista può inoltrare la richiesta del rimborso rifornimenti carburante all’estero effettuati ai sensi dell’art. 38-bis1 del DPR 633/72 ovvero presentando un’istanza all’Agenzia delle Entrate tramite un modulo specifico.

In questo articolo capiremo perché i costi dell’acquisto carburante all’estero sono deducibili e come funziona per i professionisti.

Fattura elettronica per il rifornimento di veicoli di liberi professionisti e imprese

In Italia il rimborso dell’IVA sul costo del carburante è possibile. Un professionista con sede in Italia e che fa rifornimento sempre in Italia può facilmente dedurre i costi e detrarre l’IVA. Dal primo gennaio del 2019 però vige l’obbligo della fattura elettronica.

Ciò significa che per dedurre le spese in Italia, per i soggetti passivi IVA, basterà acquistare il carburante attraverso metodi tracciabili. Un modo è quello di dotarsi di carte carburante. Queste carte sono l’evoluzione delle schede carburante e permettono ai professionisti di gestire semplicemente le fatture e quindi il rimborso.

Trattamento iva acquisto carburante estero: come funziona per l’acquisto di carburante all’estero?

Si possono detrarre le spese dell’acquisto di carburante all’estero?

L’acquisto di carburante effettuato in altri paesi non soddisfa il principio di territorialità. Per questo motivo il rifornimento è territorialmente rilevante nel paese di riferimento e non in Italia. Detto in parole semplici non è consentito il rimborso iva carburante estero per rifornimenti effettuati in stazioni di servizio sia UE che extra-UE.

Tuttavia, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate è possibile chiedere il rimborso (se presente la registrazione fattura acquisto carburante estero) dell’imposta assolta dai soggetti passivi italiani in altri paesi sia facenti parte dell’Unione Europea che fuori dalla comunità europea. Notiamo che il rimborso sul carburante estero deve:

 

  • Riferirsi ad un periodo di tempo non minore di un trimestre solare e non superiore da un anno solare (può essere un periodo minore di tre mesi in caso sia la parte residua di un anno solare);
  • Essere superiore a 400€ se la richiesta è relativa ad un periodo infrannuale (il rimborso può essere superiore a 50€ se chiesto per l’intero anno solare).
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Rimborso dell’imposta assolta dai soggetti passivi italiani in Paesi UE

Ai sensi dell’art. 38-bis1 del DPR 633/72 si può richiedere il rimborso sulle spese carburante sostenute all’estero ma in paesi dentro la comunità europea presentando un’istanza tramite un portale online all’Agenzia delle Entrate.

Rimborso dell’imposta assolta dai soggetti passivi italiani in Paesi extra UE

Ai sensi dell’ex art. 38-ter del DPR n. 633/72 è possibile richiedere il rimborso delle spese sul carburante avvenute in paesi extra UE purché con tali paesi esistano degli accordi di reciprocità. Questo sempre presentando un’istanza all’Agenzia delle Entrate.

Chi può richiedere il rimborso dei costi sul carburante acquistato fuori dall’Italia

Esplicitando l’Articolo 38-bis1 del DPR 633/72 “I soggetti passivi stabiliti nel territorio dello Stato che hanno assolto l’imposta in un altro Stato membro in relazione a beni e servizi ivi acquistati o importati, possono chiederne il rimborso a detto Stato membro presentando un’istanza all’Agenzia delle entrate tramite apposito portale elettronico”.

L’Agenzia delle Entrate provvederà poi a chiedere il rimborso allo Stato in cui si è svolta la transazione.

Questo eccetto che il richiedente:

  • Non abbia svolto all’estero un’attività d’impresa, arte o professione;
  • Abbia effettuato operazioni esenti o che non danno diritto alla detrazione;
  • Si sia avvalso del regime dei contribuenti minimi;
  • Si sia avvalso del regime speciale per i produttori agricoli.

In caso l’Agenzia delle Entrate, per i suddetti motivi, non invii la richiesta di rimborso provvederà a notificare il richiedente.

Gestione flotte: ridurre i costi con le carte carburante

Gestione flotte: ridurre i costi con le carte carburante

Come gestire le flotte aziendali e controllare le spese sul carburante

Implementare dei processi di gestione flotte è cruciale per ogni business con un parco mezzi. Se ottimizzati, questi processi permettono di risparmiare sulle spese e migliorare la qualità del proprio servizio. I fleet manager, cioè chi coordina le flotte aziendali, devono comprendere i costi fissi e variabili e intervenire nella loro gestione per ridurre le spese dove è possibile.

In questo articolo faremo una panoramica delle ultime novità nel campo del fleet management. Nello specifico tratteremo come risparmiare sul costo del carburante. La gestione delle spese per il rifornimento è tra i campi di applicazione del fleet management più interessante e con più potenzialità di risparmio. Vedremo dunque come utilizzare le carte carburante per una gestione flotte aziendali ottimizzata.

L’importanza di una corretta gestione flotte aziendali

La gestione della flotta aziendale si riferisce a tutti gli approcci e processi amministrativi che coordinano i veicoli e le pratiche del parco mezzi di un’azienda. Gli scopi sono l’efficienza dei servizi, la riduzione delle spese e l’adeguamento agli standard nazionali e internazionali.

L’aspetto più impegnativo del fleet management riguarda la gestione dei costi. I fleet manager hanno, come dicevamo, la responsabilità di ottimizzare le spese riguardanti il parco mezzi aziendale. Le opportunità in questo campo sono ampie e una corretta gestione flotte può migliorare i servizi e i profitti dell’azienda stessa.

Tra i compiti più importanti del fleet manager c’è il calcolo del costo totale di proprietà del parco mezzi. Il costo totale di proprietà si divide in costi fissi (come le rate di finanziamento o noleggio, il bollo, l’assicurazione, la manutenzione ordinaria, il personale ecc) e in costi variabili (come la manutenzione straordinaria, i pedaggi, le multe, il carburante ecc).

Tenere traccia e analizzare queste spese permette di implementare in azienda delle strategie ottimizzate ed efficaci per la gestione flotta aziendale. In questo modo si ridurranno i costi sia sul lungo che sul breve termine.

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Come ridurre le spese sul carburante del proprio parco mezzi

Tra i costi variabili che hanno più impatto sulla gestione dei veicoli troviamo il rifornimento di carburante. Il costo della materia prima non può ovviamente essere ridotto ma ci sono altri modi per agire su questa spesa in modo che pesi meno sul bilancio finale.

I fleet manager devono, in primo luogo, monitorare gli acquisti di carburante così da prevedere e ridurre le spese future. Per farlo è possibile dotare la propria azienda e i propri dipendenti delle carte carburante. Questi strumenti non solo permettono di avere sempre traccia di tutti i pagamenti ma anche di detrarre l’IVA e facilitare la rendicontazione.

La carta carburante è uno strumento fondamentale per le aziende che si affianca ai software di fleet management per ottimizzare i costi aziendali. I software gestione flotte aziendali permettono di monitorare non solo il carburante ma anche le rotte, i chilometri e i tempi di percorrenza dei mezzi; lo stile di guida degli autisti; lo stato del veicolo e molto altro. Per le aziende dunque deve essere una priorità investire in strumenti di gestione efficienti.

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Carta carburante e gestione flotte aziendali

Le carte carburante migliorano la gestione flotte del parco mezzi e riducono i costi aziendali. Ecco i principali vantaggi delle carte carburante utilizzate per la gestione flotte auto:

 

  • Rendicontazione più facile grazie alla fattura unica;
  • Rimborso dell’IVA sulle spese per il rifornimento;
  • Transazioni trasparenti e riduzione degli errori di segnalazione;
  • Pagamenti sicuri grazie alle restrizioni di spesa;

Attualmente sono molti i fornitori di carte carburanti sul mercato che si differenziano per caratteristiche come il costo, il numero e il tipo di stazioni di servizio convenzionate, altri benefit accessori inclusi, funzionalità online aggiuntive e altro. Scegliere la tessera carburante migliore per il tuo business è un processo che non andrebbe trascurato. Compariamo adesso i diversi tipi di carte carburante elencando i loro vantaggi per ogni tipo di flotta.

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Quale carta carburante è la migliore per la gestione flotte?

Tra i vari modi di classificazione delle carte petrolifere una delle più importanti riguarda il dove possono essere utilizzate. Troviamo dunque le fuel cards monomarca, multimarca e universali. Analizziamo ogni tipologia nel dettaglio.

Carta carburante aziendale monomarca

Le carte carburante monomarca sono utilizzabili solo nelle stazioni di rifornimento del brand che rivende la tessera carburante. Ad esempio la carta IP Plus può essere utilizzata solo nelle pompe di benzina IP.

Questa tipologia è ottima per le flotte che fanno sempre lo stesso tragitto e che vogliono la loro fedeltà premiata con sconti e premi.

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Carta carburante aziendale multimarca

Le carte carburante multimarca sono tra le più richieste dai fleet manager perché offrono più libertà. Di solito sono erogate da brand terzi che convenzionano la propria card carburante con varie marche di distributori. In questo modo la capillarità del servizio è maggiore e l’autista non dovrà preoccuparsi troppo su dove fare rifornimento. Questa tipologia si rivela ottima per le flotte che percorrono sempre tragitti diversi e che quindi hanno bisogno di flessibilità.

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Carta carburante aziendale universale

Infine esiste sul mercato la carta carburante universale. Questa tipologia è totalmente svincolata dal brand di appartenenza della stazione di rifornimento ed anzi permette di fare benzina anche alle pompe bianche. La fuel card universale è perfetta per chi cerca sempre il risparmio maggiore e il rifornimento più conveniente e non è costretto allo stesso percorso ogni giorno.

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Cartissima Q8 come funziona per la ricarica elettrica

Cartissima Q8 come funziona per la ricarica elettrica

Dal 2022 si potrà fare la ricarica elettronica anche con la Cartissima Q8

La mobilità elettrica è stata al centro della discussione sul mercato automotive per tutto il 2021 e continuerà ad esserlo anche per i prossimi anni. Ma come si è evoluto il settore delle carte carburante? E uno dei leader Cartissima Q8 come funziona in questo momento per le auto e i veicoli elettrici?

Con le varie restrizioni e l’obiettivo di neutralità fissato dall’Europa al 2030 anche le aziende si devono adeguare alle nuove policy. Soprattutto per il settore logistica e per il settore trasporti c’è stata negli ultimi tempi la necessità di elettrificare. Sia le flotte aziendali che il parco mezzi devono cambiare e di conseguenza devono cambiare le funzionalità delle carte carburante.

In questo articolo scopriremo Cartissima Q8 come funziona per la ricarica elettrica e molto altro.

Continua a leggere per sapere come pagare per una ricarica elettrica nel 2022 con una carta carburante, dove trovare le stazioni di ricarica convenzionate e tutti i vantaggi.

Per un preventivo gratuito sulle carte carburante Q8 clicca qui.

Mobilità elettrica: un settore in crescita

I mutamenti nel settore automotive e la necessità di un cambiamento per salvaguardare l’ambiente hanno portato ad una elettrificazione delle flotte e del parco mezzi delle PMI. Negli ultimi anni la tendenza è chiara: sempre più aziende e privati scelgono le auto ibride plug in ed elettriche.

I dati confermano questa tendenza: per i primi mesi del 2021 sono state immatricolare oltre 100 mila auto elettriche. Rispetto a due anni fa si parla di un incremento del +251%. Questo per le auto, ma anche per quanto riguarda le due ruote c’è stata una crescita. In questo caso si parla del +84,5% rispetto al 2020.

La rivoluzione delle carte carburante: ora anche per l’elettrico

La composizione del parco mezzi delle imprese sta radicalmente cambiando, il numero di mezzi elettrici sta piano piano aumentando e questi nuovi modelli stanno soppiantando i mezzi endotermici. Per questo motivo anche le carte carburante si stanno evolvendo.

Non basta più fornire sconti e soluzioni per la mobilità tradizionale ma bisogna anche virare verso beni e servizi pensati ad hoc per gli autoveicoli green come ad esempio delle schede carburante dedicate.

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Cartissima Q8 come funziona per la ricarica elettrica

La carta carburante Q8 cambia insieme alle flotte aziendali. Da tempo si vociferava che il colosso Q8 stesse per lanciare dei servizi integrati appositamente pensati per le motorizzazioni elettrificate e adesso è così. Dal 2022 infatti con Cartissima Q8 si potrà acquistare anche la ricarica elettrica del proprio veicolo.

Ma non solo, Q8 ha voluto espandersi in tutto il mondo della “sostenibilità” fornendo ai fleet manager anche uno strumento per monitorare i consumi in termini di CO2. Partendo dalla consapevolezza i manager delle flotte aziendali potranno intraprendere percorsi di riduzione delle emissioni e rendere il proprio parco mezzi più green. Queste funzionalità della scheda carburante Q8 sono ancora in fase di sviluppo ma sono attese nel corso del 2022.

Dove usare Cartissima Q8 per la ricarica elettrica

Ma dunque Cartissima Q8 come funziona per la ricarica a veicoli elettrici? Con Q8 sarà possibile prenotare lo stallo di ricarica in tantissimi punti di ricarica in Italia ed anche in stazioni di ricarica ultra fast. Quest’ultimo tipo di stazioni permette una ricarica veloce del mezzo e vuole avvicinare la user experience della ricarica a quella del tradizionale pit stop alla stazione di servizio con benzina e diesel.

Man mano che la rete di colonnine di ricarica e punti di ricarica si espande si avranno sempre più luoghi dove si ha accesso a questi servizi anche con le Q8 tessere carburante.

Cartissima Q8 fatturazione elettronica normativa

Da qualche anno è obbligatorio per i professionisti avere una carta carburante per detrarre l’IVA dalle spese per il carburante. La normativa è stata implementata per favorire la trasparenza e la sicurezza delle transazioni.

Inoltre con la fattura elettronica che viene automaticamente erogata se si utilizza una tessera carburante (in questo caso sinonimo di carta carburante) è possibile ridurre il tempo speso per la gestione amministrativa.

Q8 fatturazione elettronica: per quanto riguarda questa specifica vediamo che il cliente avrebbe:

2 fatture al mese di cui una il 15 del mese e una a fine mese. In entrambi i casi l’addebito avverrà 15 giorni dopo.

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Vantaggi della carta carburante Q8 Cartissima per aziende e P.IVA

Vediamo adesso Cartissima Q8 come funziona e tutti i suoi vantaggi:

  • Gestione semplificata online con servizio H24
  • Fatturazione elettronica unica per la detrazione dell’IVA
  • Adatta ad aziende di tutte le dimensioni ed anche per liberi professionisti
  • Gestione H24 per bloccare le carte e monitorare le transazioni
  • Controllo smart della flotta
  • Cartissima q8 costi di gestione bassi
  • La carta Q8 non va sostituita in caso di cambio del veicolo
  • Il rifornimento anche attraverso uno smartphone
  • Distributori Q8 sia per ricarica elettronica che rifornimento tradizionale capillari sul territorio
  • Soluzioni personalizzate in base alle esigenze dei professionisti come la versione Cartissima Q8 business
  • Le carte carburanti Q8 sono sicure perché protette dal doppio PIN e dai PIN dinamici

 

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Fringe Benefit Auto Aziendali: tassazione uso promiscuo

Fringe Benefit Auto Aziendali: tassazione uso promiscuo

Tutta la normativa sulla tassa su auto aziendale e come funzionano i fringe benefit auto aziendali

I fringe benefit sono dei bonus welfare accessori che le aziende erogano ai dipendenti. Ricevere dei benefit welfare vuol dire avere un work-life balance in positivo e quindi essere più produttivi. Per le aziende quindi è ragionevole motivare i dipendenti in questo modo. Inoltre si hanno delle agevolazioni fiscali connesse alla distribuzione di fringe benefit notevoli. Tra i più convenienti troviamo i fringe benefit auto aziendali.

In questo articolo scopriremo come funzionano i fringe benefit per le imprese e come risparmiare sulla tassa sull’auto aziendale.

Cosa sono i fringe benefit

I fringe benefit sono considerabili come una voce ulteriore (nella categoria compensi in natura) nella busta paga del lavoratore. Vengono erogati dalle aziende ai propri dipendenti come beni o servizi aggiuntivi e sono all’interno del welfare aziendale.

Quali sono le categorie di fringe benefit più richiesti e più diffusi?

  • Cellulare aziendale;
  • I buoni acquisto;
  • Il computer aziendale;
  • L’assistenza sanitaria integrativa;
  • Agevolazioni per palestre, spa, viaggi;
  • Fringe benefit auto aziendali a uso promiscuo.

Benefit auto aziendale come funziona

Per quanto riguarda l’auto aziendale a uso promiscuo esiste attualmente una normativa agevolata che garantisce alle persone che lavorano di essere tassato secondo una percentuale del valore vero dell’auto aziendale che cambia a seconda delle emissioni dell’auto stessa. Questo poi sarà è calcolato su base dei chilometri annuali. Nei prossimi paragrafi andremo nel dettaglio della normativa sui fringe benefit auto aziendali.

Fringe Benefit Auto Aziendali

Vediamo come si calcola ora il valore imponibile, cioè le tasse dovute rispetto al benefit auto aziendale a uso promiscuo. Notiamo che fino al 2019 la tassazione avveniva per percentuale ed era uguale per ogni tipo di veicolo o vettura (che era del 30%). Ad oggi però la percentuale dovuta viene calcolata differenziando tra auto più inquinanti e meno inquinanti. Le emissioni sono quindi ciò che modifica il calcolo delle tasse sui fringe benefit auto aziendali.

Questa normativa vale per tutti i veicoli di nuova immatricolazione in uso promiscuo e si hanno percentuali diverse di tassazione a seconda delle emissioni di agenti inquinanti:

 

  • 25% per auto con emissioni di Co2 fino a 60 g/km
  • 30% per auto con emissioni di Co2 comprese tra 60 e 160 g/km
  • 50% per auto con emissioni di Co2 comprese tra 160 e 190 g/km
  • 60% per auto con emissioni di Co2 oltre a 190 g/km
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Fringe benefit calcolo del costo finale della tassa su auto aziendale ad uso promiscuo

Per calcolare il costo finale delle tasse sull’auto aziendale fringe benefit ad uso promiscuo bisogna prendere in considerazione anche le tabelle ACI. Per il 2021 valgono quelle del 2020, per il 2022 quelle del 2021 e così via. Ogni 30 novembre vengono rese note queste tabelle per l’anno successivo.

Per quanto riguarda il benefit auto aziendale, notiamo che questo ha una natura forfettaria e perciò non è legato ai chilomentri che il dipendente o il libero professionista percorre sia per i suoi spostamenti privati che per quelli lavorativi. Che l’auto percorra 30.000 km o che ne percorra 50.000, i costi delle tasse saranno le stesse. Non concorrono a definire l’importo della tassazione neanche le spese riguardanti bollo, assicurazione, manutenzione ecc.

Dunque per calcolare esattamente la tassa sui fringe benefit auto aziendale è bene tenere in considerazione i due elementi previsti dall’articolo 51, comma 4 del Tuir:

  • Il costo chilometrico assunto dalle tabelle ACI di cui sopra;
  • Il chilometraggio standard per tutti i lavoratori di 15.000 km.

Il fringe benefit annuale quindi è il risultato della moltiplicazione del costo chilometrico e dei km di percorrenza standard (15.000 km). Dopo basterà calcolare sul risultato ottenuto la percentuale imponibile. Ricordiamo che esistono diverse fasce a seconda delle emissioni della propria auto.

Fringe Benefit auto aziendali e tasse su auto a uso promiscuo

Più la percentuale da tassare dei fringe benefit auto aziendali è alta più ciò influisce sul reddito. Come si nota dunque le spese per le auto aziendali a uso promiscuo sono aumentate soprattutto per chi possiede o per chi ha in noleggio auto molto inquinanti. Tali misure sono in linea con i nuovi parametri europei che vorrebbero la neutralità entro il 2030 (per saperne di più sulle disposizioni europee per ridurre l’inquinamento leggi qui).

Detto questo però queste normative sui fringe benefit auto aziendali incidono molto sul costo dei dipendenti e sul costo delle auto che magari un libero professionista usa sia per esigenze lavorative che personali. Auto aziendale ad uso promiscuo significa proprio questa dualità nell’utilizzo del mezzo che non è solamente legato alla vita lavorativa del proprietario.

Quali modelli di macchine aziendali scegliere per risparmiare sulle tasse auto

Per risparmiare sui costi dei fringe benefit auto dipendenti è opportuno scegliere modelli eco-sostenibili a basse emissioni di agenti inquinanti e di Co2. Questo non solo farà abbassare le spese obbligate per i veicoli ma permetterà anche di inquinare di meno, rendere l’aria più pulita e ridurre l’inquinamento acustico.

Al giorno d’oggi è fondamentale che tutti, anche le imprese e i liberi professionisti si impegnino nella salvaguardia del pianeta.

Per scoprire i modelli di auto e furgoni green più adatti al tuo business e per trovare le offerte più convenienti con i fringe benefit auto aziendali clicca qui.

Carta carburante quale conviene per il 2022

Carta carburante quale conviene per il 2022

Con l’anno nuovo molti professionisti del settore decidono di dotarsi di una tessera carburante nuova o di cambiare fornitore. Questa carta è fondamentale per chiunque viaggi molto per lavoro dato che semplifica la rendicontazione, la gestione amministrativa e permette anche di risparmiare. Ma tra tutte le tipologie e i fornitori che erogano la carta carburante quale conviene per il 2022?

In questo articolo elencheremo tutte le tipologie di tessere carburante che esistono, qual è la migliore per ogni esigenza di business e la normativa fiscale che regola la fatturazione elettronica delle carte carburante.

Per una consulenza gratuita personalizzata, per sapere tra i tipi di carta carburante quale conviene e per ricevere preventivi gratuiti dai migliori fornitori clicca qui e compila il form.

Differenza buoni carburante e carta carburante aziendale

Carta carburante quale conviene? Prima di tutto dobbiamo distinguere tra buoni e carte. Infatti sia le carte carburante che i buoni benzina sono delle soluzioni che le aziende e i liberi professionisti usano per sostenere e gestire meglio le spese relative al carburante. Ma il buono benzina e la carta carburante hanno anche molte differenze. Sia per come vengono utilizzati che per come vengono distribuiti che per le loro finalità ultime. Vediamo adesso le principali differenze tra carta carburante e buoni benzina:

La carta carburante aziendale è una soluzione che le aziende erogano ai propri dipendenti quando questi devono spostarsi per trasferte o altro e lavorano molto con i mezzi aziendali. La carta benzina permette una semplificazione netta della fatturazione elettronica delle spese e della contabilità. Per questo motivo è anche usata dai liberi professionisti con partita IVA.

Il buono benzina è invece a tutti gli effetti un benefit welfare. Ciò significa che è un bonus che le aziende erogano e su cui si possono risparmiare le tasse secondo una precisa normativa (per saperne di più sulla normariva fringe benefit leggi qui). Grazie a queste leggi, il buono carburante ha meno restrizioni e lascia più libertà di utilizzo infatti può essere usato per fare benzina anche ad auto diverse dal titolare del buono.

Fatturazione elettronica carta carburante aziendale come funziona

Ma la tessera benzina agevolata elettronica come funziona? Iniziamo dal parlare della fatturazione elettronica sul carburante è obbligatoria ormai dal 2019 per imprese e lavoratori autonomi. Questa misura è stata implementata per rendere più trasparenti e sicure le transazioni. Per incentivare l’utilizzo di questi metodi di pagamento sono state implementate anche delle agevolazioni fiscali. Ad esempio la possibilità di dedurre l’IVA pagando con le carte carburante aziendale.

Ma i vantaggi non finiscono qua infatti quando si ha una carta carburante nominale, la fattura in formato elettronico verrà direttamente inviata al diretto interessato che potrà comodamente girarla al proprio commercialista o all’amministrazione dell’azienda dove è impiegato. Questo processo, permesso dalla scheda carburante professionisti, consente di non dover tener conto manualmente delle spese, di non dover sempre raccogliere gli scontrini e di non dover aspettare che l’esercente compili i fogli necessari. Detrarre le spese di viaggio e l’IVA sul carburante diventa semplice e veloce oltre che più conveniente.

Addirittura se si utilizza una carta carburante aziendale, il dipendente non dovrà occuparsi di inviare la fattura digitale perché questa arriva direttamente sull’e-mail aziendale. In questo modo anche i responsabili potranno monitorare in presa diretta i movimenti e i pagamenti direttamente dall’app dedicata alla tessera carburante che si è acquistato.

Infine ci sono altri benefici nell’utilizzo della carta carburante 2022. Primo fra tutti il fatto di poter pagare e dedurre anche altri servizi aggiuntivi o avere sconti sul rifornimento. A seconda della marca di tessera benzina che si possiede saranno inclusi alcuni servizi come il pagamento di pedaggi autostradali, autolavaggi e dei tipi di manutenzione.

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Carta carburante quale conviene per risparmiare nel 2022?

Ma tra tutti i tipi di carta carburante quale conviene di più? Come abbiamo visto infatti ogni marca ha le sue caratteristiche specifiche e offre servizi differenziati dalle altre. In questo paragrafo cercheremo di riassumere i vantaggi di ogni brand. Prima però distingueremo tra tre macrocategorie per capire tra i tipi di carta carburante quale conviene: carta carburante monomarca, carta carburante multimarca e carta carburante universale.

  • La prima (carta carburante elettronica monomarca) comprende tutte quelle tessere benzina che possono essere spese in tutte le stazioni di servizio di un solo brand o di una sola compagnia petrolifera.
  • La seconda (carta carburante elettronica multimarca) comprende carte che possono essere usate in stazioni di servizio di più brand o di più compagnie petrolifere.
  • La terza (carta carburante elettronica universale) invece comprende quelle soluzioni utilizzabili in praticamente tutte le stazioni di servizio comprese le pompe bianche.

Carta carburante quale conviene? Carta monomarca

Carta carburante IP Card Plus: dell’IP Card notiamo subito la capillarità con cui le stazioni di servizio sono ubicate sul territorio italiano. Questa carta monomarca dunque nonostante sia vincolata alle stazioni IP ha il grande vantaggio di poter comunque essere utilizzata praticamente ovunque.

Tra i vantaggi della carta carburante IP Card Plus troviamo:

  • Nessun costo per il rilascio o per il rinnovo
  • PIN e Autorizzazioni che proteggono le transazioni
  • Gestione semplificata grazie al portale online “TotalErg Cards Online”
  • Personalizzazione del servizio grazie ai diversi pacchetti

Carta carburante Cartissima Q8: la tessera Cartissima Q8 è una monomarca che permette il rifornimento agevolato in tutte le stazioni di servizio Q8. Per quanto riguarda ricevere la fattura elettronica, questo è un processo semplice gestito tramite mail e che serve per detrarre l’IVA. Inoltre è possibile associare un conducente ad un veicolo e decidere a priori le categorie di servizi e prodotti che si possono comprare.

Tra i vantaggi della Cartissima Q8 troviamo:

  • Stazioni di servizio presenti in tutta Italia
  • Costi di gestione ridotti
  • Q8 fatturazione elettronica semplificata
  • Sicurezza nelle transazioni

Carta carburante quale conviene? Carta multimarca

Carta carburante UTA Edenred: La uta carta carburante è perfetta per chi viaggia spesso in autostrada. Uta Edenred è presente nel 99% delle autostrade ed è utilizzabile in più di 65.000 punti di servizio in tutta Europa.

Tra i vantaggi della UTA carta carburante Edenred troviamo:

  • Gestione facile e veloce da una comoda piattaforma web
  • Lavoro amministrativo ridotto
  • Sicurezza in caso di furto o perdita
  • Fatturazione unica ed elettronica per la deducibilità dell’IVA

Carta carburante EDC: La EDC ha come punto di forza la flessibilità. Ciò la rende ideale per la gestione delle flotte aziendali o del parco mezzi a gasolio. Il prezzo del diesel è inoltre fissato settimanalmente così l’azienda sarà sempre quando spende.

Tra i vantaggi della Carta carburante EDC troviamo:

  • Prezzo del diesel fissato settimanalmente in tutta Europa
  • Fatture elettroniche e uniche emesse settimanalmente
  • Inclusione dei costi dei pedaggi nella fattura unica
  • Gestione delle flotte semplificata

Carta carburante DKV: Le dkv carte carburante sono due: la prima la DKV standard che vanta oltre 100.000 stazioni di rifornimento in Europa e 10.000 in Italia. La seconda invece è la DKV Climate che permette di minimizzare l’impatto ambientale di chi la usa.

Tra i vantaggi delle DKV Carte Carburante troviamo:

  • Pagamento dei costi carburante posticipati
  • Assistenza stradale H24
  • Inclusione dei costi per i pedaggi autostradali
  • Sicurezza aumentata in caso di furto
  • Portale online per la gestione

Carta carburante quale conviene? Carta universale

Carta carburante TBS Europe: ottima per il rifornimento di carburante dei veicoli aziendali e per tutti quei lavoratori che fanno sempre strade diverse. Essendo universale infatti si hanno sconti, servizi e sempre la fattura elettronica in ogni stazione di rifornimento.

Un altro vantaggio è che TBS Europe non richiede molte garanzie per ricevere la sua carta carburante TBS Europe. Ciò è perfetto per aziende nuove o start up.

Tra i vantaggi della Carta Carburante TBS troviamo:

  • Gestione del parco mezzi online
  • Carta carburante ricaricabile
  • Amministrazione facile e veloce
  • Non servono garanzie per richiederla